19 August, 2015

Felicità: Istruzioni per l'uso.

Mai come in questi ultimi anni si sente parlare di felicità. Forse perché nella società occidentale in particolare si è insinuato un dubbio e cioè che il benessere non comporti una maggiore gioia di vivere. Dubbio assolutamente lecito come vedremo di seguito. Cercheremo qui di sgomberare il campo da ogni di tipo di interpretazione "soggettiva" della felicità e di basarci unicamente sui fatti appurati scientificamente e statisticamente lasciando che poi ognuno li possa individualmente interpretare. Partiamo dal dato più importante che è quello riportato dal grafico. Dagli studi effettuati si è stabilito che vi è una predisposizione genetica alla felicità (quindi non modificabile) che incide nella misura del 50%. Ci sono dunque dei soggetti per i quali essere felice "è più facile" che per altri. Questa "fetta" di felicità di base dipende dunque dal caso o se preferite dalla fortuna. La bella notizia però è che l'altro 50%, quindi una grande parte della nostra felicità è "modificabile". Di questo 50%, solo il 10% dipende da fattori esterni come la ricchezza, la bellezza, la razza, la posizione sociale etc... Potremmo dunque affermare che tutti questi fattori incidono pochissimo sulla nostra felicità. La restante parte,  dunque il 40%, ed è questo il dato che ci interessa di più dipende dalla nostra attitudine, ovvero da come siamo stati educati alla felicità, da come interpretiamo i fatti, dal "filtro" attraverso il quale osserviamo gli eventi. Modificando opportunamente questo filtro possiamo aumentare o diminuire la nostra percezione di felicità. Come ? Per esempio restando a contatto e frequentando persone particolarmente felici apprenderemo gradualmente il modo giusto di interpretarte gli eventi. Così come osservando un bravo falegname si impara a lavorare il legno, osservando una persona felice si "apprende" ad essere felici. Ci sono poi altri metodi come la meditazione che si sono rivelati molto validi, anche secondo la scienza. Tuttavia vorremmo rimanere sui dati relativi alla felicità che sono senza dubbio interessanti.

1) I traumi subiti durante l'infanzia incidono sulla felicità molto meno di quanto si pensasse. (A meno che non siano di estrema gravità). Si è osservato che nei paesi culturalmente meno evoluti i traumi infantili lasciano pochi segni sulla personalità dell'adulto. Ciò lascia presupporre che la depressione legata ad un trauma infantile presente nei paesi più sviluppati non sia determinata dal trauma in sé, ma dall'interpretazione che il soggetto elabora rispetto al trauma. In altre parole il soggetto "si convince" che poiché ha subito quel trauma non può essere felice. Ma il trauma di per sé, senza quella soggettiva interpretazione, non lascia grandi segni.

2) Le persone con scarso reddito, sono più felici nei paesi poveri che nei paesi ricchi. La povertà diventa fonte di insoddisfazione solo quando è confrontata con la ricchezza. Se si prendono due individui con lo stesso reddito e lo stesso potere d'acquisto e li si inseriscono rispettivamente in un ambiente di persone con scarso reddito e in un'altro di persone ad alto reddito, il primo sarà più felice del secondo. In altri termini: Un cittadino di Montecarlo che percepisce uno scarso reddito, è meno felice di un Cambogiano con uno scarso reddito.

3) Le Coppie sposate e senza figli sono più felici delle Coppie con figli e dei Singles.

4) La Temperatura non influisce sulla felicità. Influisce invece la quantità di esposizione alla luce. Si è sempre pensato che fosse la temperatura dei paesi caldi ad influenzare positivamente il carattere. In realtà ciò è in parte dovuto al fatto che in questi paesi le persone passano molte ore all'aria aperta e dunque sono maggiormente esposte alla luce. Ma lo stesso effetto si otterrebbe anche in un paese freddo se invece di stare in ufficio si spendesse più tempo all'esterno.

5) In Svezia, nonostante le condizioni di vita orientate al benessere, le ottime cure mediche, il buon potere d'acquisto, l'accesso all'istruzione e al divertimento, il tasso di suicidi tra i giovani è aumentato del 260% negli ultimi 60 anni. Questo dato conferma quanto visto prima nel grafico e cioè che i fattori esterni influiscono solo minimamente sulla felicità percepita.

6) L'intelligenza non influisce sulla felicità. Le persone felici sono distribuite equamente tra quelle più intelligenti e quelle meno intelligenti.

7) Gli estroversi sono mediamente più felici degli introversi.

8) Le persone religiose praticanti, sono mediamente più felici delle persone laiche.

9) Lo stato di Salute influisce solo minimamente sul grado di felicità. E' stato dimostrato che soggetti colpiti da gravi malattie hanno mantenuto quasi lo stesso grado di felicità che avevano precedentemente.

10) Le persone felici vivono mediamente più a lungo delle persone non felici.

Ed ora a tutti voi, le interpretazioni.

Per approfondimenti: "Bibliography of Happiness" di Ruut Veenhoven.

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